Presentazione del primo libro di giornalismo costruttivo pubblicato in Italia

libro giornalismo costruttivo

In realtà, avremmo dovuto farlo due anni fa: avevamo anche fissato la data ma poi è intervenuta la pandemia a mandare all’aria i nostri piani. Questa sera recupereremo il tempo perduto: alle h. 18.00, Alessia Marsigalia, Silvio Malvolti ed io saremo alla Biblioteca Gallaratese di Milano per presentare il nostro libro “Giornalismo costruttivo: cos’è, come funziona e perché è necessario“. Il primo libro sul giornalismo costruttivo pubblicato in Italia.

In questi due anni intercorsi dalla sua pubblicazione, il libro – peraltro – di passi avanti ne ha fatti parecchi e ha fatto il suo ingresso anche in ambito universitario. E’stato abbondantemente citato in diverse tesi e ci ha fatto sbarcare anche all’Università Cattolica di Milano.

I cambiamenti più importanti, però, sono avvenuti fuori dalle sue pagine e sono diventati materia prima per i corsi degli ultimi mesi, come quello che abbiamo tenuto all’Università di Asti per l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Perché il giornalismo costruttivo è in realtà qualcosa che va vissuta al di fuori del campo della teoria: un approccio pratico e uno strumento utile per leggere il mondo che ci circonda, per mettere a fuoco i suoi problemi e per portare alla ribalta le possibili soluzioni.

 

“Un 2×12”: un libro che non è solo un libro. E l’editore che ha avuto il coraggio di pubblicarlo

Tutto è cominciato così: con me e Giordano Dall’Armellina che ce la cantiamo e ce la suoniamo. Proprio un bel quadretto. Poi, ecco che nasce l’idea folle: il progetto di una narrazione su due versanti. Musica e parole. E’ così che è nato il progetto di un libro di racconti e di un cd, una forma narrativa ibrida in cui la canzone completa a mo’ di quadretto qualcosa che il racconto non dice (o che è rimasto in filigrana).

Tutto il resto è venuto da sé. In primis, il filo conduttore del libro: un viaggio sui binari del tram 2 di Milano. Luoghi e volti, una realtà liquida in cui personaggi fragili scorrono senza soluzione di continuità sullo sfondo di un paesaggio che è costituzionalmente work in progress. Per me che ho scritto i racconti e i testi delle canzoni, il lavoro è stato una folgorazione sulla via di Damasco… e credo che Giordano abbia vissuto qualcosa di simile. Lo conoscevo come musicista folk e l’ho visto comporre pezzi nuovi, secondo non uno ma “degli” stili che non gli ho mai sentito sperimentare. D’altra parte, è così che funziona. Il bello della sinergia artistica è proprio questo: vedere la musica che ridisegna il profilo dei personaggi, facendoli diventare qualcosa di diverso da ciò che avevi pensato… e viceversa.

Detto ciò, tutto questo non sarebbe stato possibile se un editore coraggioso non avesse creduto nel progetto e non si fosse accollato i costi di tutto ciò che comportava: non solo del libro e del CD, ma anche di tre mesi tondi tondi di sala di registrazione. Il mio grazie, quindi va a lui: Gerardo Mastrullo di “La Vita Felice”. E ai favolosi musicisti che hanno partecipato alla creazione del CD: Maurizio Dehò, Giampiero Nitti, Garbiele Coltri, Tiziano Menduto, Angelo Maffezzoli, Silvia Bozzeda, Danilo Bajocchi, Adriano Sangineto, Sandro Bramati e l’ “immenso” Claudio Fasoli.