INTERVISTE AL TRANCIO, Debussy e l’Esoterismo secondo Alessandro Nardin

Alessandro Nardin è un musicologo di tutto rispetto. Su questo non ci piove. Poi lo ammetto: l’opinione di Quirino Principe in fatto di musica, per me, è oro colato e Quirino Principe – di Nardin – ha detto un gran bene. In particolare a proposito della sua ultima fatica, il libro “Debussy l’esoterista”, che ho letto qualche mese fa e che mi è piaciuto moltissimo.

Perché? Parlare di musica ed Esoterismo non è semplice. Il rischio è duplice (anzi, triplice): da una parte si rischia di scadere nello stile pop dei tipici “cacciatori di misteri” – o nella fiction alla Dan Brown – dall’altra è facile imbrigliare l’indagine nei limiti (ristretti) della ricerca storica di tipo accademico. Nello stile: X si è affiliato alla Massoneria nell’anno YYYY.

Ecco, il pregio del lavoro di Nardin sta proprio nel fatto che è riuscito a uscire da tutti i cliché. Il perché, lo racconto (anzi: lo faccio raccontare a lui) in una delle mie INTERVISTE AL TRANCIO.

INTERVISTE AL TRANCIO, Luisa Cattozzo racconta la Blue Economy

Due giorni fa ero a Rovigo per questioni “fantasmatiche” che probabilmente il futuro chiarirà. Niente sedute spiritiche… per carità. Trattasi di fantasmi artistici che hanno – o meglio: avranno – a che spartire con il Teatro Sociale. Non dico altro perché sono scaramantica.

Comunque sia, ho approfittato della trasferta per dare appuntamento a Luisa Cattozzo, ricercatrice all’Università di Venezia per il curriculum “Nuove tecnologie per  l’informazione, il territorio, la città e l’ambiente”. Ho conosciuto Luisa qualche mese fa, quando – dopo aver scovato una mia intervista in rete – mi ha chiesto di metterla in contatto con Robert Peroni, che voleva invitare a parlare di Inuit e Groenlandia al TEDx Rovigo.

Poco dopo ci siamo beccate a Milano dove, nel corso di una serata etilica, il racconto delle mie scorribande groenlandesi ha subito ceduto il passo a un tema che mi ha appassionato parecchio: la Blue Economy, che Luisa studia e conosce molto bene.

Ecco perché, appena arrivata a Rovigo, non ci ci ho pensato su due volte. Ho chiamato Luisa e le ho chiesto di vederci per un’ “Intervista al trancio”. Lei mi ha risposto col solito entusiasmo. E mi ha dato appuntamento all’ “Osteria i Trani”, dove – tra una pasta e fagioli e un piatto di patate sofegà – abbiamo parlato di zebre, fondi di caffè che generano funghi e alberi da frutta spuntati da…

 

INTERVISTE AL TRANCIO, Roberto Bonzio parla di cultura hippie e New Economy

Roberto Bonzio, l’ho conosciuto anni fa ma non smette mai di sorprendermi. Giornalista dell’agenzia internazionale Reuters, nel 2011 lascia il posto fisso per coltivare un nuovo progetto, che lo porta a “raccogliere storie”in Silicon Valley. Proprio lì, a Palo Alto, molti Italiani hanno spostato le tende per mettere radici (ma soprattutto per crescere) in quella che è la culla mondiale dell’innovazione. Da questo viaggio nasce “Italiani di Frontiera” e Roberto inizia a traghettare anime oltreoceano, alla scoperta di storie di talento e di innovazione.

Dopodiché… bè, dopodiché il viaggio continua. Il mese scorso, a Vicenza, Roberto ha messo in scena uno spettacolo che parla delle connessioni tra la controcultura californiana e le origini della New Economy. A quanto mi racconta nel corso di una telefonata, se oggi la nostra vita e il nostro modo di guardare al mondo sono stati rivoluzionati dalle nuove tecnologie, “dobbiamo tutto agli hippie”.

L’idea mi ha incuriosita, quindi ho deciso di approfondire il discorso. E ho invitato Roberto a fare quattro chiacchiere da “Architorta Caffè Bistrot”: uno dei miei quartier generali quotidiani.